Ecco i rimedi di emergenza adottati dalle Regioni del Centro Sud per fronteggiare il problema dei servizi domiciliari per i disabili.
Difronte ad aspetti di criticità dei servizi per i disabili e per le persone anziane non autosufficienti, le Regioni del Centro Sud con l’obbiettivo di arginare tale fenomeno, rispondono in questa maniera:
a. con ricoveri ospedalieri delle persone disabili e anziane non autosufficienti inadeguati;
b. gravando sulla famiglia (perfino sorretti da un più benefico conferimento degli assegni di accompagnamento), ricorrendo al consueto ausilio di badanti e colf ;
e. con i servizi forniti dalle AsI ed Enti comunali che vengono tuttavia al secondo e terzo posto.
Nel nostro Paese, le Regioni in cui esiste la più grande presenza di servizi per i disabili e persone anziane non autosufficienti, ossia quelle del Nord, si rileva la più bassa percentuale delle così dette pensioni di accompagnamento, diversamente dove i servizi per gli invalidi sono maggiormente carenti la pressione per conseguire lo status di invalidità e indennità di accompagnamento sono maggiori, circostanza in assoluto non giustificata da particolari situazioni di tipo epidemiologico.
lunedì 28 novembre 2011
martedì 22 novembre 2011
Servizi domiciliari per disabili dal Nord al Sud
Facciamo ora il punto sul divario che corre tra i servizi domiciliari per i disabili offerti nelle Regioni del Nord e quelli offerti nelle Regioni del Sud
La situazione dei servizi domiciliari guardando da Nord a Sud risulta allo stato la seguente :
• nella Regioni Lombardia,nella Regione Veneto, nella Regione Emilia Romagna, nella Regione Friuli Venezia Giulia che si sono sempre caratterizzate per un prolungato coso di riorganizzazione ospedaliera e di perentoria riduzione di offerta di posti letto per persone gravi, sono aumentati in concomitanza i servizi di assistenza territoriale a beneficio degli anziani non autosufficienti e dei disabili;
• nelle Regioni Calabria, nella Regione Campania, nella Regione Puglia, nella Regione Sicilia, nella Regione Lazio, ove si registra una sovra offerta di distretti ospedalieri e posti letto per persone gravi (con perdite economiche gravose) i servizi territoriali, prima di tutti i servizi per gli anziani, sono rimasti paralizzati e inoltre con livello dal punto di vista qualitativo basso.
La situazione dei servizi domiciliari guardando da Nord a Sud risulta allo stato la seguente :
• nella Regioni Lombardia,nella Regione Veneto, nella Regione Emilia Romagna, nella Regione Friuli Venezia Giulia che si sono sempre caratterizzate per un prolungato coso di riorganizzazione ospedaliera e di perentoria riduzione di offerta di posti letto per persone gravi, sono aumentati in concomitanza i servizi di assistenza territoriale a beneficio degli anziani non autosufficienti e dei disabili;
• nelle Regioni Calabria, nella Regione Campania, nella Regione Puglia, nella Regione Sicilia, nella Regione Lazio, ove si registra una sovra offerta di distretti ospedalieri e posti letto per persone gravi (con perdite economiche gravose) i servizi territoriali, prima di tutti i servizi per gli anziani, sono rimasti paralizzati e inoltre con livello dal punto di vista qualitativo basso.
sabato 12 novembre 2011
Meno servizi domiciliari per i disabili italiani
Vediamo qual è il quadro che riguarda i servizi domiciliari per i disabili nel nostro Paese rispetto al resto dell’Europa.
Diversamente ai Paesi europei del Nord, il nostro Paese dispone di una più bassa diffusione dei servizi domiciliari e dei servizi residenziali.
Difatti il dato medio dell’Italia è pari al 4,9% rispetto al 13% dell'Europa del Nord per l'assistenza domiciliare e sul 3% nel settore residenziale in confronto ai valori espressi dagli altri Paesi europei che vanno dal 6 all’8%.
Sono evidenti , in Italia, l’insufficienza di offerta dei servizi residenziali (anche se l’offerta dei servizi residenziali presenti nell’Italia settentrionale si equivale a quella dei Paesi più sviluppati), la vasta capacità di crescita dell'assistenza domiciliare in termini di quantità e qualità e l’argomento aperto delle risorse destinate ai servizi di assistenza al di sopra della media degli altri Paesi europei.
Anche per le aree di appartenenza delle Regioni il divario dei servizi domiciliari per i disabili presenta caratteristiche e dati discordanti che mettono in luce forti discrepanze fra i servizi di assistenza domiciliare offerti nelle regioni del Nord e quelle offerti al Sud e Isole comprese.
Diversamente ai Paesi europei del Nord, il nostro Paese dispone di una più bassa diffusione dei servizi domiciliari e dei servizi residenziali.
Difatti il dato medio dell’Italia è pari al 4,9% rispetto al 13% dell'Europa del Nord per l'assistenza domiciliare e sul 3% nel settore residenziale in confronto ai valori espressi dagli altri Paesi europei che vanno dal 6 all’8%.
Sono evidenti , in Italia, l’insufficienza di offerta dei servizi residenziali (anche se l’offerta dei servizi residenziali presenti nell’Italia settentrionale si equivale a quella dei Paesi più sviluppati), la vasta capacità di crescita dell'assistenza domiciliare in termini di quantità e qualità e l’argomento aperto delle risorse destinate ai servizi di assistenza al di sopra della media degli altri Paesi europei.
Anche per le aree di appartenenza delle Regioni il divario dei servizi domiciliari per i disabili presenta caratteristiche e dati discordanti che mettono in luce forti discrepanze fra i servizi di assistenza domiciliare offerti nelle regioni del Nord e quelle offerti al Sud e Isole comprese.
sabato 5 novembre 2011
Spesa pubblica disabili e anziani
Ripartizione della spesa pubblica per l’assistenza ai disabili e agli anziani
Qual è la ripartizione della spesa pubblica per l’assistenza ai disabili e agli anziani in ambito regionale ?
Da uno studio condotto in merito dal Ministero sono emerse le seguenti evidenze che raffigurano un quadro alquanto stravolgente :
a) la discrepanza della spesa pubblica per i disabili e gli anziani tra Nord e Sud si registra in tutto il suo vigore con Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia che sopportano a vario titolo (in rapporto alla cittadinanza) il triplo delle persone anziane non autosufficienti e dei disabili delle Regioni di: Campania, Puglia, Calabria. Il medesimo parametro tocca il valore di quattro-cinque volte se si tiene conto della percentuale di anziani fruitori di strutture;
b) l'esame dei dati che riguardano l’assistenza residenziale e quella domiciliare mette in risalto una posizione di equilibrio nazionale vicino al 3% degli anziani che usufruiscono dei servizi residenziali e di poco sotto il 5% per gli anziani che usufruiscono dei servizi domiciliari.
La situazione in ambito regionale è in ogni caso multiforme, così come di seguito si riporta in sintesi:
un numero di Regioni manifesta buone prestazioni sia nel campo dell'assistenza domiciliare, sia in quella residenziale: sono Regioni del Nord come il Veneto, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia;
Le ultime posizioni sono occupate per ambedue i servizi dalle Regioni del Sud come la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia), con sterili livelli di assistenza in particolar modo per quanto concerne i servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti e disabili.
Un gruppo di Regioni come la Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino è discretamente articolato nell’ambito dei servizi residenziali ma deve maggiormente investire nei servizi domiciliari.
Qual è la ripartizione della spesa pubblica per l’assistenza ai disabili e agli anziani in ambito regionale ?
Da uno studio condotto in merito dal Ministero sono emerse le seguenti evidenze che raffigurano un quadro alquanto stravolgente :
a) la discrepanza della spesa pubblica per i disabili e gli anziani tra Nord e Sud si registra in tutto il suo vigore con Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lombardia che sopportano a vario titolo (in rapporto alla cittadinanza) il triplo delle persone anziane non autosufficienti e dei disabili delle Regioni di: Campania, Puglia, Calabria. Il medesimo parametro tocca il valore di quattro-cinque volte se si tiene conto della percentuale di anziani fruitori di strutture;
b) l'esame dei dati che riguardano l’assistenza residenziale e quella domiciliare mette in risalto una posizione di equilibrio nazionale vicino al 3% degli anziani che usufruiscono dei servizi residenziali e di poco sotto il 5% per gli anziani che usufruiscono dei servizi domiciliari.
La situazione in ambito regionale è in ogni caso multiforme, così come di seguito si riporta in sintesi:
un numero di Regioni manifesta buone prestazioni sia nel campo dell'assistenza domiciliare, sia in quella residenziale: sono Regioni del Nord come il Veneto, l’Emilia Romagna, la Lombardia e il Friuli Venezia Giulia;
Le ultime posizioni sono occupate per ambedue i servizi dalle Regioni del Sud come la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia), con sterili livelli di assistenza in particolar modo per quanto concerne i servizi residenziali per gli anziani non autosufficienti e disabili.
Un gruppo di Regioni come la Liguria, Piemonte, Valle d'Aosta e Trentino è discretamente articolato nell’ambito dei servizi residenziali ma deve maggiormente investire nei servizi domiciliari.
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